
Il mercato di Brixton sorse negli anni ’70 del XIX secolo come risultato della rapida espansione dei sobborghi borghesi vittoriani nella zona, favorita dalla nuova stazione ferroviaria aperta nel 1862. Più tardi, negli anni Ottanta del XIX secolo, l’Electric Avenue di questa zona fu chiamata così per essere stata una delle prime strade illuminate dall’elettricità. Il quartiere divenne presto noto per le sue destinazioni commerciali, che si distinguevano per l’illuminazione, le tettoie di ferro coperte, gli animatori di strada e la varietà di negozi, tra cui il primo negozio al dettaglio di Londra, Bon Marché a Brixton Road. A cavallo tra il XIX e il XX secolo, la popolazione operaia della regione si è moltiplicata e molte grandi case sono state convertite in appartamenti.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’area fu pesantemente bombardata, causando un significativo declino. Molti edifici furono danneggiati in modo irreparabile o furono divisi in alloggi più piccoli. La generazione Windrush (che prende il nome dalla Empire Windrush, la prima nave che trasportava migranti) iniziò ad arrivare dalle Indie Occidentali negli anni ’40 e da allora ha influenzato la diversità culturale ed etnica dell’intera regione, compresi i prodotti venduti nei mercati. A seguito di questa crescita demografica, la domanda di beni è aumentata, determinando una continua espansione del mercato. Negli anni Cinquanta The Avenue era un mercato fiorente, che attirava venditori da tutto il sud di Londra. Negli anni ’70 e ’80, il mercato ha acquisito una reputazione più infame, poiché Brixton si è impoverita e ha registrato tassi di criminalità più elevati rispetto ad altre zone di Londra. I disordini di cui sopra si verificarono nei pressi del mercato, colpendo molti residenti e commercianti. Il Brixton Village (precedentemente chiamato Granville Arcade) è stata l’ultima galleria costruita, con l’apertura nel 1937. Sebbene si temesse che i nuovi commercianti avrebbero peggiorato la zona, è accaduto il contrario: i nuovi commercianti lavorano ora accanto a quelli più anziani per offrire un’esperienza di vendita al dettaglio e di ristorazione distintiva ai membri della comunità e ai visitatori provenienti da lontano. All’esterno, circa ottanta commercianti vendono i loro prodotti durante la settimana, molti dei quali hanno portato avanti le bancarelle dei loro antenati. Inizialmente, le bancarelle vendevano frutta e verdura come patate, mele, carote e cipolle. Con il passare del tempo, i prodotti si sono spostati su cibi afro-caraibici come patate dolci e platani, accompagnati da musica reggae, dancehall, afrobeats e abbigliamento, che illustrano i cambiamenti nel tessuto della comunità.